Microinquinanti

Per microinquinanti s’intende una moltitudine di composti organici (migliaia) contenuti in diversi prodotti di uso comune quali farmaci, detergenti, cosmetici, coloranti, pesticidi, ecc. .

Negli impianti di depurazione classici questi inquinanti, presenti in concentrazioni bassissime nelle acque reflue (10-9-10-6 g/l), vengono trattenuti solo in parte.

Il 1 gennaio 2016 sono entrate in vigore le modifiche della legislazione federale sulla protezione delle acque (LPAc e OPAc), in merito all’abbattimento dei microinquinanti organici rigettati nei ricettori. L’obiettivo della Confederazione è di dimezzarne il quantitativo, intervenendo su un centinaio di IDA a livello svizzero – tra cui quello di Rancate – che dovranno garantire un abbattimento dell’80%. I lavori per realizzare la tappa supplementare di trattamento dovranno iniziare entro il 2035 e terminare entro il 2040.

Per sussidiare queste opere, la Confederazione ha introdotto una tassa federale sui microinquinanti, che viene prelevata annualmente fino al momento della messa in servizio del trattamento microinquinanti o al più tardi fino al 2040. La tassa è calcolata in base al numero di abitanti permanentemente allacciati all’IDA (domiciliati).

Il CDAM già nel 2010 conferì un incarico per l’allestimento di uno studio preliminare sui microinquinanti, allo scopo di identificare le possibili implicazioni di questa ulteriore fase di trattamento delle acque presso l’IDA.

Nel 2010 furono realizzate delle misurazioni delle concentrazioni di alcuni microinquinanti in entrata e uscita dall’IDA.

Lo studio è in seguito stato sospeso in attesa di un miglior inquadramento tecnologico e normativo ed è stato riattivato e terminato nel 2015, valutando, sulla base dei dati allora disponibili, le possibili soluzioni applicabili all’IDA di Rancate:

  • adsorbimento su carbone attivo in polvere (PAC) con separazione diretta su filtrazione a sabbia
  • ozonizzazione seguita da filtrazione a sabbia, previa verifica dell’idoneità dei reflui afferenti all’IDA
  • tecnologie brevettate (da approfondire)

Vista la grande dinamicità e volitività del settore (studi pilota realizzati già dal 2006), che comportano una situazione non consolidata sia dal punto di vista tecnologico che finanziario (investimento e costi di esercizio), la Delegazione consortile ha deciso di attendere un certo periodo per raccogliere ulteriori preziose informazioni, prima di procedere ad un approfondimento progettuale.

Microinquinanti

Per microinquinanti s’intende una moltitudine di composti organici (migliaia) contenuti in diversi prodotti di uso comune quali farmaci, detergenti, cosmetici, coloranti, pesticidi, ecc. .

Negli impianti di depurazione classici questi inquinanti, presenti in concentrazioni bassissime nelle acque reflue (10-9-10-6 g/l), vengono trattenuti solo in parte.

Il 1 gennaio 2016 sono entrate in vigore le modifiche della legislazione federale sulla protezione delle acque (LPAc e OPAc), in merito all’abbattimento dei microinquinanti organici rigettati nei ricettori. L’obiettivo della Confederazione è di dimezzarne il quantitativo, intervenendo su un centinaio di IDA a livello svizzero – tra cui quello di Rancate – che dovranno garantire un abbattimento dell’80%. I lavori per realizzare la tappa supplementare di trattamento dovranno iniziare entro il 2035 e terminare entro il 2040.

Per sussidiare queste opere, la Confederazione ha introdotto una tassa federale sui microinquinanti, che viene prelevata annualmente fino al momento della messa in servizio del trattamento microinquinanti o al più tardi fino al 2040. La tassa è calcolata in base al numero di abitanti permanentemente allacciati all’IDA (domiciliati).

Il CDAM già nel 2010 conferì un incarico per l’allestimento di uno studio preliminare sui microinquinanti, allo scopo di identificare le possibili implicazioni di questa ulteriore fase di trattamento delle acque presso l’IDA.

Nel 2010 furono realizzate delle misurazioni delle concentrazioni di alcuni microinquinanti in entrata e uscita dall’IDA.

Lo studio è in seguito stato sospeso in attesa di un miglior inquadramento tecnologico e normativo ed è stato riattivato e terminato nel 2015, valutando, sulla base dei dati allora disponibili, le possibili soluzioni applicabili all’IDA di Rancate:

  • adsorbimento su carbone attivo in polvere (PAC) con separazione diretta su filtrazione a sabbia
  • ozonizzazione seguita da filtrazione a sabbia, previa verifica dell’idoneità dei reflui afferenti all’IDA
  • tecnologie brevettate (da approfondire)

Vista la grande dinamicità e volitività del settore (studi pilota realizzati già dal 2006), che comportano una situazione non consolidata sia dal punto di vista tecnologico che finanziario (investimento e costi di esercizio), la Delegazione consortile ha deciso di attendere un certo periodo per raccogliere ulteriori preziose informazioni, prima di procedere ad un approfondimento progettuale.